Pian Gembro e Monte della Croce

Descrizione

Oltrepassato il ponticello che precede il cartello stradale di Pian di Gembro (1350 m), si abbandona l'asfalto per fiancheggiare un ristoro e proseguire lungo il tracciato pedonale che scende al limite della torbiera. La strada supera una zona di modeste collinette tra i prati, prima di affacciarsi al settore occidentale della torbiera, quello piu' interessante. Subito, sulla sinistra, si nota un tratto di stretti binari e i resti di un carrello quali testimonianze di una modesta attivita' estrattiva della torba, ottimo combustibile, esercitata soprattutto nella prima meta' del Novecento. In questa porzione affiorano ancora delle zone allagate, dette "l'occhio" della torbiera, non ancora colonizzate dalla vegetazione igrofila.

Superata una postazione di osservazione si incontrano sulla destra le indicazioni per le gallerie militari del Monte della Croce. Vale la pena compiere una piccola digressione in tal senso, che richiedera' complessivamente un'ora e dalla quale e' pure possibile osservare la torbiera dall'alto. Questo tracciato di origine militare, realizzato intorno al 1915, faceva parte del complesso difensivo denominato "Sbarramento del Poschiavino", che avrebbe dovuto arrestare l'esercito austriaco se questo, per aggirare le linee dello Stelvio, avesse invaso la neutrale Svizzera calando in Valtellina attraverso la Val Poschiavo.

Raggiunta in breve la sommita' del monte si puo' gironzolare tra le brevi gallerie che sarebbero servite come depositi di munizioni; il maggior interesse e' costituito dalla trincea piu' alta, che apre una feritoia proprio sulla Val Poschiavo, e dal belvedere affacciato sulla torbiera, che si raggiunge scendendo dal sentiero principale (cartello). Tornati sulla sterrata pianeggiante la si abbandona presto per un'altra deviazione pedonale, che consente di costeggiare ampie zone lacustri artificiali, create con l'escavazione della torba in profondita'. All'estremita' opposta ci si puo' affacciare sulla Valtellina prima di proseguire sulla sinistra, iniziando il percorso di ritorno. La carrareccia attraversa in leggera salita tratti nel bosco alternati ad ampie radure tranquille, snodandosi infine in un prato ripido per raggiungere le baite di Valcheola, situate poco sotto lo spartiacque con l'Aprica e verso la quale si potrebbe scendere seguendo il sentiero n. 349. L'escursione continua tuttavia sul versante di Pian di Gembro, percorrendo una piu' ampia pista sterrata che scende fino ai prati al centro della torbiera. La gita e' quasi terminata; dalla zona pianeggiante puo' proseguire interamente lungo la sterrata, che porta alla sponda opposta - gia' percorsa all'andata - oppure verso est, imboccando una delle numerose tracce di sentiero in piano che, senza problemi (basta non entrare nella torbiera, ricordate), riportano alla carrozzabile asfaltata a pochi metri dall'auto.

Profilo

  • Partenza/arrivo: Pian di Gembro
  • quota minima: 1360 m
  • quota massima: 1482 m
  • lunghezza: 6 Km 910 m
  • dislivello salita: 226 m
  • dislivello discesa: 226 m