Nato nel 2006, da un'idea di Elio Negri, il museo dello sci conta più di 800 paia di sci partendo dai primi modelli di inizio '900 fino ad arrivare a quelli più recenti.
Molte persone hanno collaborato e collaborano per la
crescita e l’allestimento di questo museo in continua evoluzione con una
passione che si riesce subito a percepire partecipando a una visita guidata.
Durante la visita si riesce ad osservare l’evoluzione
tecnologica e dei materiali che ha portato agli sci moderni .
Oltre agli
sci è possibile vedere scarponi e attrezzatura utilizzata anche da nomi molto
noti e alcune rarissime curiosità. Il famoso alpinista Marco Confortola, per esempio, ha voluto contribuire al Museo dello Sci donando la tuta e l’attrezzatura (scarponi, guanti e cappello) utilizzata durante l’ascesa dell’Everest e gli sci e le racchette modificate realizzate per la prima discesa con gli sci della parete nord dell’Ortler.
Il 10 marzo 2017 il museo si è arricchito di un oggetto preziosissimo donato dalla guida alpina e maestro di sci Lino Zani. Racchiuso in una teca lignea realizzata dallo scultore Andrea Fanchi è possibile osservare l’alpenstok appartenuto al santo papa Giovanni Paolo II. Questo semplice bastone appartenuto a Karol Wojtyła è stato donato a Zani, grande amico e accompagnatore del papa, durante le escursioni e le sciate del santo padre in Adamello.