Partenza: Mazzo di Valtellina
Arrivo: Passo del Mortirolo
Lunghezza: 12 km
Pendenza massima: 19%
Quota minima: 581 m
Quota massima: 1.854 m
Partenza: Sernio
Arrivo: Passo del Mortirolo
Lunghezza: 22 km
Pendenza massima: 29%
Quota minima: 620 m
Quota massima: 1.936 m
Se volete confrontarvi con la storia del ciclismo, con voi stessi e con il mal di gambe, allora il Mortirolo da Mazzo di Valtellina è quel che fa per voi. Stiamo parlando di una delle salite più dure al mondo e che mette in comunicazione Valtellina con Valcamonica. 12,4 km spaventosamente impegnativi, partenza da 552 m di Mazzo e arrivo ai 1852 m, con una pendenza media del 10,5 % e picchi che superano il 20%. Il tratto più duro lo si incontra dopo circa 4 km, quando ci si lascia alle spalle la chiesa dedicata a San Matteo.
Proprio qui le pendenze diventano disumane e molti ciclisti devono mettere il piede a terra. Sul Passo del Mortirolo è nato il mito di Marco Pantani che seppe staccare, per la prima volta, il grande Miguel Indurain. Correva l’anno 1994 e su queste rampe esplose uno dei più grandi scalatori della storia del ciclismo.
Luogo di transito fin dall’antichità, da qui passavano diverse vie parallele di collegamento tra le province di Sondrio e Brescia. Le due principali erano l’attuale valico stradale (in realtà è il Passo della Foppa) e il vero Passo del Mortirolo poco più a nord. Luogo di battaglie, vere o leggendarie. Le leggende narrano che Carlo Magno nell’VIII secolo sconfisse proprio qui, in una cruenta battaglia, un esercito di “pagani”. Verità storica è invece che durante la Seconda Guerra Mondiale i partigiani delle Fiamme Verdi sconfissero, in due battaglie, la Milizia della Repubblica Sociale Italiana. La seconda fu la più rilevante delle due ed è riconosciuta come la più importante battaglia campale della Resistenza italiana. Durò quasi un mese e si concluse il 2 maggio del 1945.