Baricentro di una delle due valli del
Bitto, Gerola Alta è tra i comuni orobici più interessanti, famosa per la produzione del Bitto, uno dei formaggi più famosi della Valtellina. Per raggiungere il paese a
1050 metri, da Morbegno bisogna imboccare la strada provinciale della
Valgerola. Dopo 7 km di salita il primo abitato, Sacco, e, dopo 9, il secondo,
Rasura. Oltrepassata anche Pedesina si arriva a Gerola. La strada conduce
direttamente alla piazza centrale, con l’antica trattoria Pizzo Tre Signori.
Proseguendo, sulla destra, si incontra la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo.
La versione primitiva dell'edificio di culto esisteva già nel 300 e
corrispondeva verosimilmente alla Casa del tempo.
In estate il paese è punto d'arrivo e
di partenza per una gita in alpeggio, alla scoperta della lavorazione del Bitto.
Riconosciuto come presidio Slow Food, è uno dei prodotti simbolo
dell'agricoltura sostenibile e a km zero. Non si può parlare della sua
produzione senza fare riferimento alla Maschèrpa, ricotta grassa
celebrata ogni anno dall'omonima sagra.
Anche nelle altre stagioni il paese
riserva grandi sorprese. In autunno, ad esempio, ospita Gustosando a Gerola
Alta, appuntamento con la tradizione enogastronomica della Valtellina. In
inverno, invece, non mancano le suggestioni: il paese imbiancato non
sfigurerebbe in qualsiasi presepio.
Nella storia di Gerola e della sua
Valle si ritrovano il profondo legame con le tradizioni e il grande senso di
comunità e appartenenza. Tutti elementi valorizzati dall'Ecomuseo,
istituzione viva e attiva, nonché luogo di costruzione della memoria e
laboratorio di formazione e ricerca. Ne fanno parte tutti i beni tangibili e
intangibili del territorio. Molte delle attività dell'Ecomuseo, oltre a
manifestazioni gastronomiche, pranzi, cene ed eventi legati al turismo, trovano
spazio negli spazi del Palagerola, struttura polifunzionale del
paese.