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Questa discesa, così come quella del “Sugarel”, è più difficile e tecnica rispetto alle altre due presenti in zona. Dopo un tratto di strada sterrata sotto l’Alpe Piazzola si comincia la discesa su un sentiero abbastanza stretto e ripido. Il fondo inizialmente è compatto, poi diventa progressivamente più sconnesso con sassi mossi. Si affrontano due tornanti a gomito e si prosegue scendendo in mezzo al bosco talvolta su fondo acciottolato, con gradini naturali e antichi muretti di sasso ai lati: ci vuole concentrazione e capacità di controllo della MTB, ma si ottengono anche soddisfazione e divertimento oltre al piacere di scendere in un ambiente naturale affascinante. La prima parte termina sulla strada della Val Malgina; da qui una mulattiera più larga, ma sempre acciottolata, porta nella zona del percorso etnografico a Cà D’Albert passando dalla Pila e dal Mulino (è presente anche una trattoria nelle vicinanze nella frazione Cortivo). Nell’ultimo tratto si torna su ripido e stretto sentiero con alcuni tratti tecnici (tornante con gradini). Si giunge infine nel fondovalle dove si può visitare la Fucina.
Testi e dati tecnici a cura di Federico Pollini