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Dislivello complessivo, lunghezza, tipo di terreno, pendenza media e massima: ci sono tutti i fattori che rendono difficile e complicato l’itinerario. Siamo al limite dell’utilizzo di una batteria: se non si è particolarmente allenati, è facile che si debba usare spesso l’assistenza medio/alta del motore con il conseguente consumo veloce dell’energia. La strada è asfaltata fin poco dopo la località Scessa a circa 1300 metri. In seguito continua a salire a tornanti nel bosco, piuttosto sconnessa e sassosa, fino al piccolo parcheggio di Mara, ormai fuori dagli alberi. Da qui si ha un aumento significativo della pendenza con rampe cementate fino alla casera Mara e con tratti sterrati ancora più sconnessi fino all’ultimo traverso che porta al Rifugio Gugiatti-Sertorelli. La fatica è premiata dagli stupendi panorami sulla valle, la catena delle Orobie a sud e il Monte Disgrazia a ovest.
Testi e dati tecnici a cura di Federico Pollini