Partenza: S. Caterina Valfurva
Arrivo: Passo Gavia
Lunghezza: 13 km
Pendenza massima: 15%
Quota minima: 1.744 m
Quota massima: 2.617 m
Partenza: S. Apollonia (BS)
Arrivo: Passo Gavia
Lunghezza: 12 km
Pendenza massima: 27%
Quota minima: 1.585 m
Quota massima: 2.617 m
Il Passo Gavia è, dopo lo Stelvio, il passo alpino più alto d’Italia (2.652 m s.l.m) e mette in collegamento la Valtellina con Ponte di Legno, in provincia di Brescia.
Più volte “Cima Coppi” del Giro d’Italia, il Passo Gavia è entrato di diritto nella storia del ciclismo con la celebre tappa del 5 giugno 1988 quando, sotto una fitta nevicata e temperature sotto lo zero, l’olandese Johan Van der Velde, che era in fuga verso l’arrivo a Bormio, affrontò il Gavia vestito solo con una maglietta di cotone, rischiando l’assideramento.
Fin dall’antichità, la Valle di Gavia e le aree immediatamente circostanti erano frequentate dall’uomo. Proprio lungo la strada, alla quasi incredibile quota di 2.350 m, sono stati trovati resti di presenza dell’uomo risalenti all’incirca a 9.000 anni fa. In tempi più recenti la Valle fu un’importante via di commercio: nel Medioevo da qui passavano carovane di mercanti che dalla Repubblica Veneta si dirigevano, passando dal Bormiese, verso il Tirolo.Il percorso attuale è ben più recente, risalendo al primo conflitto mondiale. La maggior parte delle vette della Valle di Gavia erano presidiate, in quel periodo, da soldati dell’una o dell’altra parte. È proprio in questo settore del fronte che, a quote superiori ai 3.000 metri, si combatterono le battaglie del S. Matteo, tra gli scontri di più alta quota di tutto il conflitto.