Avete mai sognato di attraversare uno dei ponti tibetani più alti in Italia? In Valtellina è possibile farlo attraversando in Val Tartano il Ponte nel Cielo, un maestoso percorso perdonale di 234 metri di lunghezza sospeso a 140
metri di altezza che collega i due versanti della valle: Campo Tartano e il maggengo Frasnino.
Maggiori
info su https://www.valtellina.it/ponte-nel-cielo
Un altro percorso panoramico molto suggestivo
è quello della Passerella sulle Cassandre, a Sondrio.
Quest’opera è lunga 145 metri ed è sospesa a 100 metri sopra il torrente Mallero, e collega due piccole frazioni, Mossini e Ponchiera,
regalando così una prospettiva tutta
nuova sulla città di Sondrio. Le Cassandre costituiscono, infatti, le gole in cui il
torrente Mallero si getta una volta uscito
dalla Valmalenco.
Maggiori info su https://www.valtellina.it/it/approfondimenti/trekking/anello-delle-cassandre
In Valchiavenna, e per la precisione a Campodolcino, si trova invece il Ponte Tibetano della Caurga della Rabbiosa: lungo 70 m e con un'altezza di 45 m, la struttura si trova lungo l'itinerario Sui Passi di Don Guanella, quest'ultimo proclamato santo e originario proprio di Fraciscio (frazione di Campodolcino). A lui è peraltro dedicato il ponte tibetano.
Maggiori info su https://www.valtellina.it/it/ponte-tibetano-della-caurga-della-rabbiosa
Nel centro storico di Chiavenna si può ammirare e percorrere il Ponte di San Giovanni Nepomuceno, che prende il nome proprio dalla statua del Santo che ne domina la struttura. Il ponte sovrasta il fiume Mera, mostrando uno scorcio sul caratteristico gruppo di case poggiate sulle antiche mura della città e guidando la passeggiata fino a raggiungere Piazza Pestalozzi, elegante e tranquillo punto di ritrovo con al centro la cinquecentesca fontana ottagonale e circondato da palazzi risalenti allo stesso periodo.
Chiavenna si distingue per il suo splendido centro storico, ricco di palazzi storici e monumenti. Da non perdere il capolavoro rinascimentale di Palazzo Vertemate Franchi a Piuro, l’elegante e sontuoso Palazzo Salis, risalente al Settecento, e la Collegiata di San Lorenzo che ospita, oltre alla rinomata fonte battesimale, anche il Museo del Tesoro.
Maggiori info su: https://www.valtellina.it/it/chiavenna-e-dintorni
Un altro importante elemento storico della Valtellina è il Ponte di Ganda, costruito nel 1778 dall’architetto milanese Francesco Bernardino Ferrari. In realtà, la nascita del ponte risale a un paio di secoli prima, ma, a seguito di un’alluvione che lo distrusse, fu ricostruito presentando le caratteristiche che possiamo ammirare tutt’oggi, ovvero un’ampia arcata centrale che raggiunge l’altezza massima di 30 metri e due arcate laterali poste in modo simmetrico.
Il ponte è oggi considerato uno dei simboli di Morbegno; una volta attraversato il ponte è d'obbligo una visita al vivace centro storico di Morbegno, attraversato da viuzze e popolato da numerose botteghe dove poter acquistare i prodotti tipici del luogo, in primis il rinomato Bitto, formaggio DOP.
Maggiori informazioni su https://www.valtellina.it/it/morbegno-e-dintorni
Un’altra perla storica della Valtellina è il Ponte di Combo, a Bormio, risalente al 1300, quando
svolgeva un ruolo fondamentale essendo il punto d’accesso alla città dalla Repubblica di Venezia, attraverso il Passo Gavia. Nel tempo il ponte è stato restaurato,
mantenendo però le sue caratteristiche
originali, ovvero la pietra grigia e un’ampia arcata che sovrasta il torrente Frodolfo e in
cui si trovano, posizionate centralmente, due
cappelle, una di fronte all’altra, in cui sono raffigurati San Giovanni Nepomuceno e la storia del Santo Crocefisso.
Oltre ad essere
un punto storico, il Ponte di Combo occupa
anche una posizione strategica per ammirare la
cittadina di Bormio e, una volta attraversato, porta da un lato verso la chiesetta della Madonna
del Sassello che guida la passeggiata verso la Valfurva e dall’altro verso Piazza del Kuerc, cuore del centro storico
di Bormio.
Maggiori informazioni su https://www.valtellina.it/it/bormio
Quello che una volta era un ponte levatoio in
legno, adesso costituisce il punto d’accesso
ad uno dei simboli di Tirano: Porta Poschiavina, nonché uno degli ingressi alla cittadina insieme
a Porta Milanese e Porta Bormina. Il Ponte
di Tirano, infatti, sul fiume Adda, è oggi un ponte in ferro e guida il percorso
che porta al centro storico, dopo aver oltrepassato la porta in muratura che un tempo dava inizio all’itinerario per Poschiavo e la via del Bernina.
Ma Porta Poschiavina non è solo l’accesso più importante al borgo, in quanto fa corpo unico con il Palazzo Pretorio, antica residenza ufficiale
del podestà. Continuando la passeggiata, si giunge a Piazza Cavour su cui si affaccia
Palazzo Marinoni, sede del Municipio.
Perdendosi nel cuore di quest’antico borgo ricco di storia, si
possono visitare numerosi edifici e palazzi
importanti appartenuti a diverse famiglie nobili del posto, tra cui ricordiamo Palazzo Salis, Palazzo Venosta-Andres ora
Giacomoni, e Palazzo Torelli,
concludendo con la Torre Torelli, che si
eleva alla fine dell’omonima via.
Maggiori info su https://www.valtellina.it/it/tirano-e-dintorni
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